Lo scorso 9 aprile è uscito il manoscritto autobiografico di Yulla, un’artista poliedrica (autrice, compositrice, produttrice, cantante) che ha voluto raccontare la sua vita in modo diretto e coraggioso.
Si chiama “Olvidar. Dimenticare” (Youcanprint, 2020, pp. 240, euro 17,50), un titolo che vuole comprendere le esperienze narrate per andare oltre. Yulla racconta la sua vita con una scrittura sincera, rendendo pubblica una parte dei suoi diari e alcune foto, a partire da quando, bambina, venne portata con uno dei suoi fratelli in orfanotrofio dopo la morte della madre, non avendo altri congiunti da cui stare. Il dolore di quei momenti, la separazione dagli altri due fratelli, i ricordi della madre e l’innata sensibilità, unitamente a sogni inquietanti e premonitori che la spaventano e la perseguitano, fanno di lei una ribelle, testarda e tenace. All’orfanotrofio rimane un anno, prima di essere adottata, con suo fratello, da una famiglia benestante; inizia così una nuova vita famigliare, ma senza trovare pace alla sua irrequietezza a causa degli incubi che, a sorpresa, le fanno visita per anticiparle brutte notizie. A questo tormento si aggiunge la bulimia, che l’accompagnerà sempre nel suo cammino di vita. Negli anni dell’adolescenza scopre l’amore e anche la maternità, dimostrando una grande forza e coraggio nelle sue decisioni. Da giovane donna si trova a dover affrontare l’ansia degli incubi che la attanagliano per non averne più paura e scopre di avere dei doni, che mette al servizio delle persone, come la telescrittura o la pranoterapia, approfondendo la sua conoscenza con assidui studi. Il denominatore comune di questo manoscritto è la consapevolezza di Yulla verso i fatti che racconta, ma anche l’altruismo nei rapporti con gli altri, la generosità e l’estrema umiltà.
Non sono mancate amicizie spezzate o amori finiti, ma Yulla non si è mai fermata, neanche quando, per anni, ha subito pesantemente l’influenza di un uomo che con il suo narcisismo manipolatore l’ha portata al limite della sopportazione e anche oltre, guidata da un sentimento che la stava annullando. Non stiamo a svelare ulteriori particolari, ogni pagina va letta e vissuta insieme a Yulla per poterlo assorbire fino in fondo.
Un libro forte e pieno di emozioni, dal quale è difficile staccarsi, un atto impavido di apertura che porta alla ribalta l’essenza in opposizione a ciò che appare. Yulla ha un’immagine sensuale, le sue canzoni sono esplicite e dirette, ma sono anche espressione di una personalità profonda e segnata dagli eventi, che ha deciso di portare alla luce la positività e la propria attitudine,
senza frenarsi davanti a un ipotetico giudizio altrui. In musica, come anche nei rapporti umani, il giudizio crea barriere ed etichette quando al suo posto basterebbe il rispetto, nel bene e nel male.
Il manoscritto fa parte di un progetto più ampio, che include l’uscita dell’album con lo stesso nome, che uscirà non appena sarà terminata l’emergenza sanitaria in corso.
Roberta Usardi
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