L’eclettica artista emiliana Yulla prepara il suo album di inediti, in uscita entro il 2019, e intanto affronta l’estate con un brano spensierato ma dal ritmo alto che si intitola Ziki Zaka : l’intervista

Scivola nella musica con la levità con cui uno scrittore scivola tra le parole. L’emiliana Yulla ha fatto dell’eclettismo il suo biglietto da visita e lo dimostra come riesce ad affrontare ogni ambito della musica. Aspettando il disco previsto entro fine 2019, affronta l’estate col vibrante Ziki Zaka, un brano costruito per fare ballare ma soprattutto per elargire spensieratezza.

Quando è scoppiata la passione per la musica?

Da bambina quando mi costruivo le batterie con i fustini del detersivo e le pentole.

Il tuo primo fan?

Mia nonna. Le mie session erano per lei.

Quando hai capito che poteva diventare un lavoro?

A 17 anno ho composto la prima canzone. Forse in quel momento. Nasco come autrice e compositrice. Solo che da ragazzina ingenua preferivo i soldi subito e non firmavo i brani.

Autodidatta?

Assolutamente. Suono tutti gli strumenti. In realtà da piccola volevo fare la cantante ma la voce è tosta ma senza la marcia in più.

Una esperienza che ritieni importante?

Quando ho lavorato con Fede Poggi Pollini. Un vero professionista. E poi i video fatti con il Pancio.

So che sei stata recentemente in Spagna.

Sono andata a presentare Ziki Zaka, ho partecipato a un tour radio e tivù a Madrid. E’ stato emozionante.

Come sei organizzata?

Mi auto-gestisco, non ho contratti.

Soddisfatta?

Molto. Ho fatto recentemente la notte rosa in Romagna ed è stato un trionfo inoltre Ziki Zaka è la sigla ufficiale dei concorsi Miss Grand Prix e Mister Italia.

L’album?

Credo uscirà a novembre è sarà interamente in spagnolo. Ci saranno tormentoni, lenti…affronterò ogni aspetto dei sentimenti, declinerò tutti gli stati d’animo. Saranno tutti inediti tranne due singoli già pubblicati.

C’è in progetto anche un libro, giusto?

Vorrei fare un cofanetto che li raggruppa entrambi. Nella musica posso essere spensierata, nel libro scendo nelle mie profondità. Per la prima volta racconto il mio percorso umano.

Come lavori?
Fermo gli spunti sul cellulare e poi ci lavoro dopo. Sono metodica: prima la musica poi il testo.

E quando non lavori che ascolti?
Cerco quiete, spesso non ascolto nulla. Mi dedico al silenzio.

Intervista realizzata da Fabrizio Basso di SkyTg24